Archivio notizie giuridiche


Stalking: Cassazione n. 33986/2024
In una recente sentenza la Cassazione ha stabilito due importanti principi in merito al reato di stalking. Il primo riguarda la condotta "molesta" o "minacciosa", che si configura anche in presenza di due episodi Per la Corte non è rilevante il numero di delle condotte ma la loro rilevanza a ingenerare nella vittima uno stato di paura, ansia o causare un cambiamento delle proprie abitudini, pertanto anche due episodi possono essere sufficienti. Il secondo principio è relativo allo stalking su i social network, e prevede che per integrare il reato è sufficiente che i "post" siano conoscibili dalla vittima. Non nominare la vittima, non taggarla e non fare riferimento a lei/lui, non esclude il reato. Infatti è sufficiente che la vittima si senta comunque minacciata in qualche modo e possa avere un'alterazione delle proprie abitudini.

Ingiurie ad una collega: Cassazione n. 23029/2024
Secondo la recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 23029/2024, è nullo il licenziamento per giusta causa del lavoratore che insulta verbalmente una collega.
La vicenda riguarda un lavoratore che, per motivi di gelosia, aveva pesantemente offeso una collega che si era ufficialmente fidanzata con un altro uomo. A seguito delle offese il lavoratore è stato licenziato per giusta causa.
Per la Corte però tale licenziamento è nullo, poiché l'aggressione verbale nei confronti della collega, pur se ritenuta socialmente riprovevole non può essere punita con una sanzione tanto grave come il licenziamento. Infatti l'ingiuria del lavoratore nei confronti della collega non rappresenta un reato, essendo stato depenalizzato il reato di ingiuria.

Contestazione Bolletta: Cassazione n. 25542/2024
La Cassazione ha recentemente affermato il seguente principio di massima: "le bollette sono in linea di massima idonee a fornire la prova dei consumi esposti in fattura, salvo che l'utente ne contesti l'importo. La rilevazione della somministrazione effettuata tramite il contatore, poi, risulta assistita da una mera "presunzione semplice di veridicità": se dunque l'utente ne contesta il funzionamento, spetta al fornitore dimostrare che il rilevamento è avvenuto a regola d'arte".
Pertanto se il consumatore dimostra l'entità dei consumi nel periodo, anche tramite al dato statistico di quanto normalmente rilevato nelle fatture precedenti, e contesta il valore abnorme dei consumi addebitati, spetta al fornitore dimostrare che il contatore funziona in modo corretto.

Fermo Amministrativo: Incompetenza Territoriale
La Corte di Giustizia Tributaria di Bari il 17.10.2024 con la sentenza n. 2144 ha affermato che è illegittimo, per incompetenza territoriale, il fermo amministrativo emesso da un Ufficio dell'Agenzia delle Entrate Riscossione che opera in un ambito territoriale diverso dal domicilio fiscale del contribuente.

Autovelox: non più necessaria l'omologazione.
Con l'approvazione l'entrata in vigore della riforma al codice della strada gli autovelox e i tutor non dovranno necessariamente essere approvati ed omologati. Sarà sufficiente l'approvazione di tali dispositivi per rendere le multe regolari.
Infatti dal 14 dicembre il codice della strada all'art. 201, equipara l'approvazione all'omologazione, prevedendo "i controlli si possono fare con dispositivi di rilevamento approvati o omologati", a differenza della precedente versione che prevedeva l'approvazione e l'omologazione.

Accertamento tasso alcolemico in ospedale: Cassazione n. 30811/2024
Per la Corte di Cassazione sono necessarie due condizioni affinché la polizia possa chiedere l'accertamento del tasso alcolemico o dell'alterazione da droghe in ospedale.
Nello specifico è necessario che il soggetto sia coinvolto in un incidente stradale e che abbia bisogno di cure mediche.
Tali condizioni sono definite dalla Corte come tassative e congiunte.

Suicidio assistito: Sollevata nuovamente la questione di legittimità costituzionale dell'art. 580 c.p.
Il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Firenze con ordinanza del 17.01.2024 ha sollevato una questione di legittimità costituzionale in merito all'art. 580 c.p..
La vicenda è relativa ad un procedimento penale nei confronti di tre persone che hanno aiutato un uomo affetto da sclerosi multipla a raggiungere una clinica in svizzera al fine di praticare il suicidio assistito

Cassazione: Alcoltest non necessario per provare l'ubriachezza alla guida
Con la sentenza n. 20763/2024 la Corte di Cassazione ha affermato che per provare lo stato di ebrezza alla guida sono sufficienti le testimonianze e le valutazioni della polizia, anche in assenza di alcoltest "poiché l'esame strumentale non costituisce una prova legale , l'accertamento della concentrazione alcolica può avvenire in base ad elementi sintomatici per tutte le ipotesi di reato previste dall'art. 186 CdS e qualora vengano passate le soglie superiori, la decisione deve essere sorretta da congrue motivazioni".
Per la Corte le congrue motivazioni sono anche le testimonianze.

Autovelox: necessaria approvazione e omologazione
Per la giurisprudenza le due procedure, quella di approvazione e quella di omologazione, sono differenti tra loro e sono entrambe necessarie.
Il Codice della strada statuisce letteralmente che "per la determinazione dell'osservanza dei limiti di velocità sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate".
Recentemente il Giudice di Pace di Pescara ha annullato l'ordinanza-ingiunzione di pagamento per violazione del CdS rilevata da apparecchiatura approvata ma non omologata, confermando il recente orientamento della Corte di Cassazione (ordinanza n. 10505 del 19.04.2024).

Francia: l'aborto è stato inserito nella Costituzione
Il Parlamento francese ha approvato, a grande maggioranza, la riforma che prevedeva l'inserimento nella Carta costituzionale del diritto all'aborto.
La Francia è il primo paese al mondo che nella sua Costituzione prevede come diritto fondamentale quello di interrompere volontariamente la propria gravidanza.

Cassazione Sentenza n. 2551/2022: il body shaming è stato riconosciuto come reato
Con una sentenza storica la Cassazione ha riconosciuto il body shaming come reato.
Per la Corte il body shaming integra il reato di diffamazione quando è fatto con l'intenzione di danneggiare, mortificare denigrare e emarginare la vittima.
Tra l'altro scatta il reato di diffamazione aggravata se il fatto avviene su internet.

Riconoscimento del ruolo del contraddittorio
La Corte Costituzionale con la sentenza n. 96/2024 conferma l'importanza fondamentale del principio del contraddittorio "quale primaria e fondamentale garanzia del giusto processo"
Con tale decisione la Corte riconosce il ruolo fondamentale del contraddittorio non soltanto tra le parti, ma anche tra le parti e il Giudice.
Il presidente del CNF commentando la sentenza afferma: "la Corte conferma quello che l'avvocatura sostiene da sempre: l'esigenza di contenere i tempi del processo non può e non deve pregiudicare la completezza del sistema delle garanzie difensive."
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